La Bassa Valtellina costituisce il trait-d’union fra i grandiosi scenari alpini delle alte quote e i territori rivieraschi del lago di Como, collocandosi strategicamente a cavallo fra destinazioni turistiche di richiamo internazionale quali, ad esempio, l’elvetica San Moritz e Bellagio.

È solo in tempi piuttosto recenti, però, che questa zona ha avuto modo di accrescere la propria consapevolezza circa le potenzialità e le risorse di cui dispone, registrando un crescente interesse in quello che si potrebbe definire “turismo rurale”. Manifestazioni qualiMorbegno in cantina e la Mostra del Bitto costituiscono appuntamenti sempre più importanti e consolidati, con richiamo di ampio pubblico dall’esterno. Del resto, vigneti estesi su versanti terrazzati e vallate ancora poco frequentate e selvagge, ma anche nuclei rurali ben conservati e affascinanti scenari naturali, costituiscono il palcoscenico ideale per la degustazione di prodotti locali di lunga tradizione ed interesse eno-gastronomico e culturale. In tal senso va anche considerato il crescente peso economico del settore food and wine nel panorama nazionale.

Vista la morfologia del territorio e i dislivelli fra monte e valle, non mancano le opportunità di praticare numerose attività sportive e ricreative all’aria aperta, quali il ciclismo, il trekking, lo scialpinismo e l’arrampicata sportiva, (orienteering, nordik walking, canyoning, parapendio) fornendo valide alternative alle destinazioni turistiche con offerte più tradizionali.

Centrale in questa tipologia di offerta è la disponibilità di mulattiere e sentieri, che consentono di penetrare nel territorio e di fruirlo. Spesso si tratta di vere e proprie opere d’arte, realizzate nel corso dei secoli dalle popolazioni locali con materiali quali la pietra a spacco e tecniche che oggi si fatica a replicare.

Interessante è anche la possibilità di destagionalizzare i flussi: il clima mite soprattutto della zona della Costiera dei Cech amplia la fruizione del territorio, allargandola a buona parte dell’anno e rendendola possibile anche nelle stagioni che registrano normalmente bassi afflussi turistici per le località montane (primavera e autunno).

In tal contesto si colloca perfettamente anche l’area turistica della Val Gerola che partendo da Morbegno si estende fino al confine con le provincie di Lecco e Bergamo. Il territorio infatti, durante la stagione estiva, offre numerose possibilità di escursioni oltre alla presenza di impianti sciistici che potrebbero essere facilmente riconvertiti in impianti di risalita per la pratica della mountain bike nelle specialità del Downhill e dell’Enduro, discipline che in questi ultimi anni stanno raccogliendo un gran numero di appassionati.

La Bassa Valtellina inoltre, grazie a recenti interventi viabilistici, risulta essere facilmente raggiungibile dagli snodi principali della viabilità turistica della Lombardia come la stazione centrale di Milano o l’aeroporto di Bergamo che distano entrambe a circa un’ora di automobile.

Le caratteristiche territoriali sopra evidenziate sembrano ben accordarsi con lo sviluppo di un turismo di carattere sportivo e culturale, che veda come chiave dell’offerta la rete sentieristica e le mulattiere esistenti. In particolare, il crescente interesse per la pratica del cicloturismo e dell’escursionismo in bici che caratterizza il panorama alpino (le statistiche parlano di un +41% in 5 anni, e le presenze cicloturistiche rilevate nelle strutture ricettive rappresentano l’8,4% dell’intero movimento turistico dello Stivale) porta a declinare le strategie di crescita verso queste discipline.

La percorribilità della soliva Costiera dei Cech potrebbe del resto consentire la pratica della mountain-bike per buona parte dell’anno, garantendo agli appassionati, non solo locali, la possibilità di pedalare in stagioni ove la maggior parte delle destinazioni non risultano godibili. Inoltre, l’ambiente rurale aggiunge ai percorsi cultura e storia, nonchè la possibilità di degustare i validissimi prodotti territoriali (vini e formaggi in primis), particolare da non sottovalutare considerando il buon gradimento che i bikers sembrano mediamente esprimere verso quest’ offerta complementare.

Ciò porterebbe, del resto, sostegno non solo alle strutture ricettive presenti soprattutto nel fondovalle, ma anche alle aziende agricole locali, che sarebbero stimolate alla produzione e alla vendita di prodotti di qualità, con importanti e positive ripercussioni sulla conservazione del paesaggio, dell’ambiente e delle tradizioni locali. L’eco-sostenibilità è di fatto perno del progetto, che guarda a un modello di sviluppo territoriale compatibile con la conservazione delle risorse e rispettoso delle sue tipicità.